Reviews

 

"Only in the shadows and undercurrents of Stefano's odes does one hear the violin.   It is hidden.  It colors the sadness of this world where trains pass the hoboes and shopping malls and the graveyards of Horace, and pass on into time, where time is lost, and all eternity will not take us along.  

Mark Weber - Uncrying Sky' Liner Notes – July 2007

 

"Soltanto nelle ombre e nei segreti delle odi di Stefano è possibile ascoltare il violino.  È nascosto.  Dipinge la tristezza di questo mondo dove i treni oltrepassano i vagabondi e i centri commerciali e i cimiteri di Orazio, e passano oltre nel tempo, dove il tempo è perduto, e tutta l'eternità non ci porterà con sé."

Mark Weber - Uncrying Sky' Liner Notes – July 2007

 

 

"The both prickly and poignant voice and the thickening of harmonics made of silence by Pastor’s violin wander about the lines and the syllables as the ghost of a man who feels his inexorable condition and the impossibility to substantiate his own existence under a glass and offwhite sky..."

Erika Dagnino - Uncrying Sky' Liner Notes – July 2007

 

 

"Nei versi e nelle sillabe  la voce ad un tempo spigolosa e struggente, l’addensarsi di armonici di silenzio del violino di Pastor si aggirano come uno spettro d’uomo che  soffre sotto un cielo biancastro e di vetro la sua inesorabile condizione e l’ impossibilità di sostanziare la propria esistenza..."

Erika Dagnino - Uncrying Sky' Liner Notes – July 2007

 
"A ruminative session with a thoughtful perspective that, while filled with abstract tonalities, is emotionally direct and leaves a lasting feeling"
Jay Collins - Cadence (USA) - Apr/Jun 2009 
 
"Una sessione meditativa con una prospettiva pensosa che, sebbene dominata da tonalità astratte, è emozionalmente diretta e lascia una sensazione duratura"
Jay Collins - Cadence (USA) - Apr/Jun 2009 
"An ambitious and radical artistic project, articulated and complex, characterized by a strong conceptual unity which becomes concrete through a combination between the music and the poem in the booklet by Pastor himself. He reflects about the contemporary man's condition, forced to an irreversible and alienating consumerism"
Alessandro Hellmann - FertiliLinfe anno III n. -4 - primavera 2008
"Un progetto artistico ambizioso e radicale, articolato e complesso, caratterizzato da una forte unità concettuale che si concretizza attraverso un accostamento tra la musica e le liriche inserite nel booklet che accompagna il disco, composte dallo stesso autore. Pastor pone al centro della propria indagine la condizione dell'uomo contemporaneo, condannato ad una irreversibile e alienante deriva consumistica"
Alessandro Hellmann - FertiliLinfe anno III n. -4 - primavera 2008

 

“…a very successful album, in which don’t exist phantoms or fantasies, but an actual human concreteness, built on scratch of life, multiform and sonorous ‘grains of sand in which today falls’

Lauro Tamburi – Jazz Magazine n. 66 – May 2008

 

 

“…un album assai riuscito, in cui non esistono fantasmi né fantasie, ma un’attualissima concretezza umana, costruita su graffi di vita, multiformi e sonori ‘granelli di sabbia in cui precipita l’oggi’

Lauro Tamburi – Jazz Magazine n. 66 – May 2008

 

“…A work pervaded with a taste of Pasolini’s poetics (...) A disc manifest in which every track is connected to a rough and suffered poetry…”

Marco Buttafuoco – Jazzitalia – March 16 2008

 

“…Un’opera intrisa fin dalla prima pagina del booklet di umori pasoliniani (…) Un disco manifesto, un disco dove ogni brano è accompagnato da versi scabri e sofferti…”

Marco Buttafuoco – Jazzitalia – March 16 2008

 

“…Not necessarily a jazz violinist looks to the Joe Venuti or Stephane Grappelli Styles. Starting from a classical training, he began to know jazz with Coltrane to reach the AACM, passing for Frank Zappa and looking to David Oistrakh: the result is his recent “Uncrying Sky”, recorded with Schiaffini, Dini and Rotella…”

Enzo Boddi – Jazz Colours Year I n. 2 – March 2008

 

“…Non sempre per un violinista 'jazz' I modelli sono Joe Venuti e Stephane Grappelli. Con studi classici alle spalle, Stefano Pastor è partito jazzisticamente da Coltrane per arrivare all’AACM, passando per Frank Zappa e guardando a David Oistrakh: il risultato è il suo recente 'Uncrying Sky', con Schiaffini, Dini e Rotella...”

Enzo Boddi – Jazz Colours Year I n. 2 – March 2008

 

“…His unusual timbre invades the listening from the beginning to the hypnotic Siena where the voice resounds alone, showing his composed dramatic sense. The same we can find in the severe Pastor’s poem...”

Giuseppe Dalla Bona – Musica Jazz n.1 anno 64° - January 2008

 

“…Il suo timbro inconsueto invade l’ascolto fino all’ipnosi in Siena, dove la voce si dispiega in solitudine svelando il composto senso drammatico che la muove. È lo stesso di cui si trova espressione nei versi severi di Pastor...”

Giuseppe Dalla Bona – Musica Jazz n.1 anno 64° - January 2008

 

“...A sober but sharp poem (...) lords it silently from the first to the last piece...”

Michele Nigro – Nugae - Rivista letteraria Trimestrale – anno IV n. 15 – October/December 2007

“...Una poesia sobria ma tagliente (...) spadroneggia silenziosamente dal primo all’ultimo brano...”

Michele Nigro – Nugae - Rivista letteraria Trimestrale – anno IV n. 15 – October/December 2007

 

“It’s an interesting project this one from Stefano Pastor, because it is daring in intentions and directions, because it doesn’t mediate, because gives voices and space to a way to make jazz and generally improvised music without the worry of a placing. Pastor, with this CD, seek to denounce, with a strongly and radically critic spirit, the actual situation of a world no longer able to find a meaning beyond mere moneymaking, appearance and materialism (…) A work not easy, in the intentions and with coherence in the results, which are the one of binding music and committed too."

Pier Luigi Zanzi – Suono – December 2007

 

“Un progetto interessante, questo del violinista Stefano Pastor, perché osa in intenzioni e direzioni, perché non media e perché dà comunque voce e spazio ad un modo di fare jazz e in generale musica improvvisata senza preoccuparsi di una collocazione. Pastor vuole con questo CD denunciare, con spirito fortemente e radicalmente critico, l’attuale situazione di un mondo che non sa farsi portatore di altri valori che non siano il far soldi, l’apparire e il materialismo in genere (...) Un lavoro non semplice, negli intenti e con coerenza nei risultati, che sono quelli di una musica impegnativa oltre che impegnata...”

Pier Luigi Zanzi – Suono – December 2007

 

“Pessimistic criticism of a society which cannot dream itself out of the consumerism and the false needs, Uncrying Sky talks us with its almost resigned message (…) Uncrying Sky points to the culture death, of the differences, of the marginal expressions. The arts will be since now homologated in the normality, they will flatter the moment’s power, they will put the eyes on easy money (…) These are hard words. Exaggerated? It’s not sure…the education to the art, the attempt to open, everybody by himself, to the plurality are urgent. At the times of the easy successes, of the strong mediatization, of a culture devoid of knowledge, of the proliferation of stars devoid of emotions, the Stefano Pastor and fellows’ warning seems topical, more then ever…”

Sabine Moig – Jazzosphere (FR) n. 33  – November 2007

 

“Critica pessimistica di una società incapace di sognare di sé se non attraverso desideri consumistici e bisogni fittizi, Uncrying Sky ci interpella col suo messaggio dai toni perfino rassegnati (...) Uncrying Sky punta la morte della cultura, delle diversità e delle espressioni a margine. Le arti saranno d’ora in poi nella norma, aduleranno i poteri del momento, metteranno gli occhi sul guadagno facile (...) Parole severe. Esagerate? Non è così sicuro... l’educazione all’arte, i tentativi di aprirsi, ciascuno dentro di sé, alla pluralità sono urgenti. Nell’epoca dei facili successi, della mediatizzazione a oltranza di una cultura senza sapere, della proliferazione di generazioni di stelle senza emozioni la messa in guardia di Stefano Pastor e dei musicisti che lo accompagnano in questo progetto appare più che mai di attualità...”

Sabine Moig – Jazzosphere (FR) n. 33  – November 2007

 

“…A troubled album, not reconciled, in which blow cold winds of storm that cut  the heart and the face in two. The initial asperity of Profile Of Peaks, the razor-slash of Bright Pavement, and the great part of the eight pieces of this work are real and authentic cutting blow, penetrating the living flesh of an empty society (…) Fifty-three minutes of disturbing beauty, of psyco-esistential restlessness, of free improvisations…”

Ivan Masciovecchio – Rockshock – October 2007

 

“…Un album scomodo, non riconciliato, in cui spirano freddi venti di tempesta che tagliano il cuore e la faccia in due. Le asperità iniziali di Profile Of Peaks, le rasoiate di Bright Pavement, e gran parte degli otto brani che lo compongono, sono veri e propri fendenti che penetrano nella carne viva di una società vuota (…) Cinquantatre minuti di disturbante bellezza, di inquietudini psico-esistenziali, di improvvisazioni a piede libero…”

Ivan Masciovecchio – Rockshock – October 2007

 

“…a complex work which has many implications (…) the result of a musical research, the Pastor’s one, from which was created a violinistic style extremely personal. Into Pastor’s violin resounds (…) the saxophone of Ornette Coleman…”
Diego D’Angelo – Jazzconvention – October 2007
“…un lavoro complesso, dalle molteplici sfaccettature (…) il risultato di un percorso musicale, quello appunto di Stefano Pastor, che è venuto delineando uno stile violinistico estremamente personale. Nel suo violino risuona (…)il sassofono di Ornette Coleman…”
Diego D’Angelo – Jazzconvention – October 2007
 

“…Uncrying Sky is a rigorous, militant opera that has great thickness and not many easy commercial intents; it’s a work rich of reflection cue that needs an attentive and partecipating listening. (…) Each composition from the eight by Pastor is a casket full of ideas and suggestions. Indispensable, of course, to the  result of a so intense and ambitious disc, the quality of the musicians and projectual clearness of the leader.”

Vincenzo Roggero - All About Jazz Italia –  September 2007

 

“…Uncrying Sky è opera rigirosa, militante, di grande spessore e di scarso compiacimento commerciale, ricca di spunti di riflessione, che necessita di un ascolto attento e partecipe. (…) Ciascuna delle otto composizioni di Pastor si rivela prezioso scrigno di idee e suggestioni. Inutile sottolineare come, per la riuscita di un disco così intenso e per certi versi ambizioso, abbiano giocato un ruolo indispensabile la qualità dei musicisti coinvolti e la lucidità progettuale del leader. Coraggioso.”

Vincenzo Roggero - All About Jazz Italia –  September 2007

 
“…A piece with a really intense dialogue between Pastor’s violin and Schiaffini’s trombone, it brings thought of the fixity of the shopping center, Void as vanity Void as insensitiveness Void as death (…) They fight in this way, they tell their ribellion to the “shopping center” style, consumerism’s sacred shrine …”
Ghighi Di Paola – Battiti – RAI Radiotre – September 18 2007
 
“…un brano che ha anche un davvero denso dialogo tra il violino di Stefano Pastor e il trombone di Giancarlo Schiaffini, proprio a pensare all’immobilismo del centro commerciale, vuoto come la vanità, vuoto come l’insensibilità, vuoto come la morte (…) combattono così, raccontano la propria ribellione allo stile “centro commerciale”, tempio sacro del consumismo…”
Ghighi Di Paola – Battiti – RAI Radiotre – September 18 2007

 

“…Pastor’s poetry prevails with an exuberant sound, strikingly lucid and hearty. It reflects listening and seeing tuneless life sketches that reach lurid and amazing interpretations. He definitely soars heavenward here while piercing and up-roaring with his fellows via his self-willed substantiality. Uncrying Sky, holds an underlying listening and deploys dialectic counterparts. It’s a sensitive howling session in which the Italian violinist shields a lot of keystones over a mesmerizing journey.”

Ana Isabel Ordonez – Jazzreview (USA) – September 2007

 

 

“…La poesia di Pastor predomina con un suono esuberante, straordinariamente lucida e sincera. Essa riflette l’ascolto e la visione di abbozzi di vita scordata che giunge a spettrali e sorprendenti interpretazioni. Egli si libra in volo precisamente rivolto al cielo, nonostante la lacerazione e il fragore di quiaggiù, con i suoi compagni, attraverso la sostanzialità della propria volontà. Uncrying Sky contiene un ascolto sotterraneo e dispiega complementi dialettici. È una sensibile, urlante session nella quale il violinista italiano difende molti principi fondanti durante un ipnotizzante viaggio.”

Ana Isabel Ordonez – Jazzreview (USA) – September 2007

 

“…The particular empathy of the project runs between instinct and control, between freedom and structure, without fray the plan that pass from a piece to another in this recording. One of the best works in the Italian jazz vanguard.”

Cosimo Parisi – Musicboom – September 2007

 

“…La particolare empatia del progetto si svolge tra istinto e controllo, fra libertà e struttura, senza sfilacciare la trama che da un brano all´altro passa per quest´incisione. Un lavoro che fin da adesso si pone fra le cose migliori dell´avanguardia jazz italiana.”

Cosimo Parisi – Musicboom – September 2007

 

 

"...Uncrying Sky is the clear image of the Pastor violin's linguistic universe, conceived with lucidity and executed with skilfulness."

Giampaolo Chiriacò - Jazzit anni 8 n. 41 July/August 2007

 

 

“...Uncrying Sky è l’immagine chiara dell’universo linguistico del violino di Pastor, concepita con lucidità ed eseguita con perizia."

Giampaolo Chiriacò - Jazzit anni 8 n. 41 July/August 2007