Reviews

“…(Stefano Pastor) is a jazzman and with the violin (not much used instrument in jazz music) search with intelligent obstinacy new expressive ways…”

“… there is not any trace of affected or previously listened in the ten pieces arranged by the violinist, from Conte to Camerini: polyrhythms and polytonalities, visionary openings and quiet implosions cut the original material giving new perspectives"

"…An excellent debut.”

Guido Festinese – Alias (Il Manifesto) – June the 11th 2005

 

“…Stefano Pastor è un jazzista e con il suo violino (strumento ben poco indagato in tal senso, a parte qualche ricordo storico swing e free) cerca con intelligente ostinazione nuove possibilità espressive…"

"…Questo disco è un “viaggio attraverso la canzone d’autore italiana” come da sottotitolo ma non c’è traccia di leziosità né di già ascoltato nei dieci brani arrangiati dal violinista, da Conte a Camerini: poliritmie e politonalità, squarci visionari e quiete implosioni “aprono” i tessuti originali, forniscono nuove prospettive…"

"…Un esordio eccellente.”

Guido Festinese – Alias (Il Manifesto) – June the 11th 2005

 

“…a re-reading of some classic Italian song interpretated with many inspiration and creativity, rispecting the themes but also with a lot of inventive freedom. Interesting the use of micro-tonal variation by Stefano Pastor…”

Pino Saulo – Battiti _ Rai_Radio3 – July the 6th 2005

 

“...reca, come sottotitolo, ”Viaggio attraverso la canzone d’autore italiana”; si tratta di una rilettura di una serie di classici della musica leggera italiana interpretati con particolare estro, con particolare creatività, nel rispetto del tema ma anche con molta libertà inventiva. Particolare anche l’uso di variazioni microtonali da parte di Stefano Pastor...”

Pino Saulo – Battiti _ Rai_Radio3 – July the 6th 2005

 

 

“The ways of jazz are infinite. I like to introduce with this sentence the work of Stefano Pastor, musician came after many important collaborations to the publishing of this Una Notte in Italia. An atypical work which is something more then the jazz re-reading of the original popular songs…”

“…Very interesting is the approach to the violin by Pastor who can to transform the violin’s sound in something so close to a horn…”

Paolo Perilli – Suono – March 2006

 

 

“Le vie del jazz sono infinite. Mi piace introdurre con questa frase il lavoro di Stefano Pastor, musicista arrivato dopo varie collaborazioni importanti, alla pubblicazione di questo Una Notte in Italia. Un lavoro atipico che va oltre la rilettura in chiave jazz delle più o meno famose tracce previste sul CD… "

"…Molto interessante l’approccio al violino dello stesso Pastor, capace di trasformare il suono dello stesso in qualche cosa che assomiglia ad uno strumento a fiato…”

Paolo Perilli – Suono – March 2006

 

“Some classic Italian popular songs interpretated by a rough and angular violin, which don’t concede anything to the singing, which can to be dramatic and even despairing…”

Giampaolo Chiriacò – Jazzit – January _ Febrary 2006

 

“I classici della canzone italiana e un violino aspro, spigoloso, che non cede niente al bel canto, che sa essere drammatico e finanche disperato. Un’operazione, quella compiuta da Pastor, vieppiù rischiosa: rielaborare con un suono pungente, in grado di trafiggere, brani che rappresentano intere generazioni di peninsulari…"

"…E le celeberrime melodie non sono mai accarezzate ma vengono trasposte su una tastiera irsuta e ispida…"

"…L’operazione suscita curiosità e sorpresa laddove si lancia all’attacco di brani amari come Vedrai, Vedrai e La Canzone di Marinella perché ne enuclea lo strazio…"

Giampaolo Chiriacò – Jazzit – January _ Febrary 2006

 

“…The violinist runs over some precious Italian songs with jazz virtuosity…”

Michele Chisena – All About Jazz Italia – 2006

 

 

“Caratteristico il lavoro di un esordiente quale è Stefano Pastor. Con alle spalle un curriculum importante (ha suonato, tra gli altri, con Josè Carreras, Maurizio Gianmarco, Paolo Conte), il violinista ripercorre in Una Notte in Italia, viaggio attraverso la canzone d’autore italiana, i luoghi preziosi del genere…rielaborandoli alla luce del virtuosismo jazzistico”

Michele Chisena – All About Jazz Italia – 2006

 

“…The violinist from Genova is an authentic improviser who approach with a lot of fantasy pieces conceived for different musical situations; he goes away from the original text with authority, playing the songs in him own way.”

Cosimo Parisi – Music Boom – october 2006

 

“…Il violinista genovese è un vero improvvisatore, ricco di fantasia mentre affronta brani scritti per tutt´altro tipo di situazioni, allontanandosi con autorità dalla pagina scritta, facendoli propri così come fanno i jazzisti veri con i brani del Real Book… Le interpretazioni di questo trio restano validissime e si rivolgono non tanto al grosso pubblico, quanto a chi ha già scoperto l´improvvisazione jazzistica e sa come sia possibile fare grande musica a partire da una melodia che tutti possono fischiettare.”

Cosimo Parisi – Music Boom – october 2006

 

“…an hard and difficoult disc which suggest deep and wide meditations…”

Alceste Ayroldi – Jazzitalia - 2005

 

 

“…Non è un dejavù, nulla di scontato o già ascoltato: chi si aspetta un ventaglio di arrangiamenti in sola chiave jazz sbaglia di grosso. Non è un’operazione commerciale, tutt’altro. E’ di difficile fruibilità ma conduce in meandri meditativi di portata ampia e gradevole…”

Alceste Ayroldi – Jazzitalia - 2005

 

“…Pastor-Rolff-Borgia is a modern jazz trio particularly inspired…”

Johannes Kloth – Jazzdimensions (Germany) - 2006

 

“…Irrequiete traiettorie di violino, lievi linee del basso e un batterista cui, di tanto in tanto, piace prenderci in contropiede: Pastor-Rolff-Borgia è un trio jazz moderno in un momento di particolare ispirazione…”

Johannes Kloth – Jazzdimensions (Germany) - 2006

 

“…(a disc) which contains the evocations of the original melodies giving space to harmonic constructions and improvisations generated by the memories and the feelings which those songs can recall…”

Giovanni Ruffa - Slow Food N° 14 - 2005

 

"...(Un disco) che contiene le evocazioni delle melodie originali che danno spazio a costruzioni armoniche e a improvvisazioni figlie dei ricordi e degli stati d’animo che queste canzoni sanno evocare…”

Giovanni Ruffa - Slow Food N° 14 - 2005